Manifesto

ll circo è vita, è Zoé.
E’ la nostra vita, la nostra creazione, la nostra opera d’arte.
La parte più terrena, ancestrale, legata alla terra come una profonda necessità vitale.
La più eterea, la libertà, il sogno.
“Uomini tornate alla terra” affermava Zarathustra.
Il nostro circo è terra e anima, nato per difendere quell’energia creatrice e generatrice capace di elargire esistenza.

Dove non esiste vita separata dall’opera d’arte coincidono per necessità, lì sacro e profano si inseguono attraverso il vero e la rappresentazione.

Zoé è la vita naturale, nuda.
E allora scegliamo l’itineranza, il gruppo e l’autonomia in opposizione alla produzione d’arte.
L’itineranza è necessità in movimento.
O così o niente. Perché siamo viscere e organi quando il corpo detta le regole del gioco.

Siamo la necessità del corpo come il gesto che ne deriva, Onesto e concreto. Ma il nostro è il mondo delle illusioni, quello spazio di esistenza all’interno del quale esprimiamo la nostra massima sfida e la più misera delle sconfitte; ad ognuno la propria.

Potenza e miseria, eterni e terreni, drammatici e ridicoli, poeti e manovali.